†Hikari† |
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| Il giapponese presenta alcuni dialetti locali, chiamati comunemente hogen. La discriminazione maggiore si ha tra i dialetti dell’est e quelli dell’ovest: le Alpi del Giappone fungono da linea divisoria tra le due, e sono dei massicci montuosi situati nella parte centrale di Honshu, la più grande delle quattro isole principali. I dialetti usano parole diverse per lo stesso concetto; non mancano inoltre cambiamenti nell’inflessione e nell’accento, così come nei suffissi usati per accompagnare verbi e aggettivi. In linea generale un giapponese riesce a capire chiunque, anche se si parlano dialetti differenti. Nei secoli passati, quanto Kyoto era il centro politico e culturale del Giappone, il dialetto parlato localmente era considerato il modello verso cui tendere da tutte le persone del paese dotate di istruzione. A partire dal 1600, invece, la dinastia Tokugawa amministrava il paese da Edo (l’odierna Tokyo), e quella varietà linguistica divenne il nuovo modello. Quindi nel 1868, quando caddero gli shogun, Edo venne rinominata Tokyo e l’imperatore e la sua corte si trasferirono a Kyoto. Così come Edo, il dialetto parlato a Tokyo divenne a sua volta il modello linguistico per il resto del paese e il sostrato per il giapponese parlato correttamente. Con la diffusione di radio e televisione la gente prese familiarità con la varietà di lingua standard parlato a Tokyo. Ora la stragrande maggioranza riesce a parlare senza problemi sia il giapponese standard che il proprio dialetto locale. Per qualche tempo i dialetti sembrarono scomparire, ma recentemente sembra abbiano riacquistato la loro frequenza d’uso. Ci sono oltre 1,000 siti web sui dialetti parlati nel Giappone, e tra questi ce ne sono anche alcuni che forniscono informazioni in inglese sull’argomento. fonte
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